Seguire l’andamento del PUN oggi è fondamentale per comprendere gli sviluppi attuali e futuri del mercato energetico, dal momento che ha un grande impatto sulle nostre bollette della luce, sia nel mercato libero che nel mercato tutelato.
In Italia, infatti, il mercato elettrico è influenzato da una serie di eventi e variabili che determinano il prezzo dell’energia a livello nazionale, noto come Prezzo Unico Nazionale (o più semplicemente con il suo acronimo PUN).
Per questi motivi, è indispensabile sapere cos’è e come influisce sulla vita quotidiana delle persone e delle aziende italiane.
Indice PUN: cosa significa, a cosa serve e dove trovarlo
L’indice PUN è il prezzo dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso in Italia, definito come la media ponderata dei prezzi delle transazioni effettuate nel mercato del giorno prima (MGP) e nel mercato intraday (MI).
Questo indice è determinato dalle dinamiche di offerta e domanda nel mercato energetico e rappresenta il prezzo base dell’energia elettrica, a cui vengono poi aggiunti i vari oneri e costi per la fornitura.
Il PUN, quindi, influenza direttamente il costo complessivo della luce per gli utenti finali, siano essi privati (utenze domestiche) o imprese (utenze business).
Gli operatori del settore tengono sotto stretta osservazione l’indice PUN, in quanto ne derivano importanti decisioni per la gestione delle proprie attività.
Tra le principali variabili che incidono sull’andamento del PUN vi sono la produzione di energia da fonti rinnovabili, la disponibilità di importazione di energia elettrica da Paesi terzi e le condizioni meteo.
Borsa Elettrica Italiana: cos’è e perché è importante
Il Prezzo Unico Nazionale viene determinato giornalmente e si riferisce all’energia scambiata nella Borsa Elettrica Italiana.
La Borsa Elettrica Italiana (IPEX), gestita dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), si occupa di regolare gli scambi di energia elettrica tra produttori e consumatori. Riveste un ruolo fondamentale, in quanto garantisce la trasparenza e l’efficienza del mercato elettrico.
Come fa la Borsa Elettrica Italiana a stabilire il PUN dell’energia elettrica?
Il PUN viene stabilito attraverso un meccanismo di aste in cui produttori e consumatori si accordano sul prezzo dell’energia elettrica per ogni ora del giorno.
Queste aste giornaliere vengono definite “aste di energia elettrica sul Mercato Spot” e si tengono per stabilire i prezzi delle 24 ore del giorno successivo. Il PUN risulta dagli esiti di ogni asta, rappresentando la media ponderata dei prezzi ottenuti.
Dove e come trovare il valore del PUN attuale?
Se desideri conoscere il valore del PUN attuale, puoi consultare il sito web del Gestore dei Mercati Energetici (GME), dove vengono pubblicati i dati aggiornati quotidianamente ogni ora.
In alternativa, è possibile trovare il PUN aggiornato oggi anche su questa pagina (disponibile a breve).
Nonostante il PUN influisca sulla nostra bolletta energetica molto più di altri fattori, non è l’unico. Ce ne sono altri, ad esempio lo spread (o “contributo al consumo”), i costi di trasporto e distribuzione, le perdite di rete, gli oneri (di sistema, di commercializzazione e altri) e le imposte, che contribuiscono tutti a determinare il prezzo finale che paghiamo per l’energia consumata.
Andamento del PUN: fattori che lo influenzano e riepilogo aggiornato fino ad oggi
Nel corso degli ultimi anni, l’andamento del PUN ha mostrato diverse oscillazioni. È interessante analizzare la sintesi annuale e quella mensile per comprendere come il PUN sia influenzato dai diversi fattori che incidono sull’equilibrio della domanda e dell’offerta.
Al variare delle condizioni che influiscono sulla domanda di energia elettrica e sull’offerta delle materie prime che consentono di produrla (gas naturale, gas liquefatto, fonti rinnovabili, nucleare e fossile) il prezzo dell’energia sui mercati all’ingrosso aumenta o diminuisce di conseguenza.
Per esempio, eventi improvvisi come l’emergenza Covid e la guerra in Ucraina, così come variazioni stagionali e trend di consumo, hanno segnato cambiamenti repentini nel valore del PUN della luce, che in alcuni casi estremi sfociano in un vero e proprio caro bollette.
Ma vediamo quali sono nel dettaglio i fattori che condizionano il costo dell’energia elettrica.
- Gli equilibri geopolitici con i Paesi esportatori, in particolare la Russia. Con la forte diminuzione delle importazioni del gas russo, i singoli Stati devono cercare nuove fonti di approvvigionamento.
- Nel corso delle stagioni, il meteo riveste un ruolo determinante nel modellare la domanda e il prezzo del gas. Quando le condizioni climatiche si fanno sfavorevoli, sia la produzione di energia che l’estrazione di gas possono subire battute d’arresto. Di conseguenza, assistiamo a una contrazione dell’offerta e a un innalzamento del prezzo.
- Il maggiore (e fisiologico) consumo di gas per il riscaldamento durante la stagione invernale.
- L’alta ventosità, che garantisce una maggiore produzione di energia nelle centrali eoliche.
- La riconversione al carbone, con conseguente aumento della disponibilità da questa fonte di approvvigionamento.
- La contrazione o ripresa delle attività produttive come conseguenza dell’inizio o della fine di una crisi economica, che comportano una diminuzione o un aumento della domanda.
- Le misure adottate dai governi, nonostante non sia facile misurarne gli effetti.
- La quantità di energia prodotta dalle centrali nucleari.
- La siccità, che influisce notevolmente sulla produzione di energia idroelettrica. Un esempio molto recente si è verificato nel 2022, ed ha contribuito ad aggravare ulteriormente la crisi energetica.
- Le enormi speculazioni sui mercati all’ingrosso, in particolare il TTF olandese (dove viene determinato il prezzo TTF gas Amsterdam) e le eventuali misure adottate per limitarle.
- La quantità di gas naturale liquefatto (GNL) reso disponibile dai paesi esportatori (in particolare gli USA).
- L’effettiva capacità di rigassificazione del GNL in Europa, che determina la quantità di metano disponibile grazie all’importazione del GNL.
- L’aumento (o il calo) della domanda di gas da parte della Cina, che porta solitamente ad un’asta al rialzo sul prezzo di acquisto del gas.
Andamento del PUN dal 2016 al 2018
Tra il 2016 e il 2019, il PUN ha mostrato un trend complessivamente crescente. Dal 2016 al 2017, il valore medio annuo del PUN è passato da 42,78 €/MWh a 53,95 €/MWh.
Nel 2018 il prezzo è salito ulteriormente raggiungendo i 61,31 €/MWh.
Mese | PUN (media mensile in €/MWh) |
---|---|
Gennaio 2016 | 46,47 |
Febbraio 2016 | 36,97 |
Marzo 2016 | 35,22 |
Aprile 2016 | 31,99 |
Maggio 2016 | 34,78 |
Giugno 2016 | 36,79 |
Luglio 2016 | 42,85 |
Agosto 2016 | 37,08 |
Settembre 2016 | 42,89 |
Ottobre 2016 | 53,08 |
Novembre 2016 | 58,33 |
Dicembre 2016 | 56,44 |
Gennaio 2017 | 72,24 |
Febbraio 2017 | 55,54 |
Marzo 2017 | 44,46 |
Aprile 2017 | 42,86 |
Maggio 2017 | 43,06 |
Giugno 2017 | 48,86 |
Luglio 2017 | 50,31 |
Agosto 2017 | 55,77 |
Settembre 2017 | 48,59 |
Ottobre 2017 | 54,66 |
Novembre 2017 | 65,77 |
Dicembre 2017 | 65,1 |
Gennaio 2018 | 49 |
Febbraio 2018 | 57 |
Marzo 2018 | 56,91 |
Aprile 2018 | 49,39 |
Maggio 2018 | 53,48 |
Giugno 2018 | 57,25 |
Luglio 2018 | 62,69 |
Agosto 2018 | 67,71 |
Settembre 2018 | 76,32 |
Ottobre 2018 | 73,93 |
Novembre 2018 | 66,58 |
Dicembre 2018 | 65,15 |
Trend in calo nel 2019 e nella prima metà del 2020
Nel 2019 si è registrato un calo, con un valore medio di 52,32 €/MWh. Questa tendenza è proseguita anche nel 2020, accentuandosi notevolmente a causa dell’emergenza pandemica.
Come tutti ricordiamo, il 2020 è stato un anno contrassegnato dai lockdown messi in atto dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19.
Come possiamo vedere dal grafico, la netta diminuzione dei consumi (e quindi della domanda di energia elettrica) dovuti allo stop delle attività, ha raggiunto il suo apice nei mesi di aprile (24,81 €/MWh), maggio (21,79 €/MWh) e giugno (28,01 €/MWh) 2022.
Nella seconda metà del 2020, grazie agli allentamenti delle misure di contenimento e alla progressiva ripresa delle attività e della domanda di energia, la tendenza si è invertita e il PUN è tornato ai livelli pre-COVID.
Mese | PUN (media mensile in €/MWh) |
---|---|
Gennaio 2019 | 67,65 |
Febbraio 2019 | 57,67 |
Marzo 2019 | 52,88 |
Aprile 2019 | 53,35 |
Maggio 2019 | 50,67 |
Giugno 2019 | 48,58 |
Luglio 2019 | 52,31 |
Agosto 2019 | 49,54 |
Settembre 2019 | 51,18 |
Ottobre 2019 | 52,82 |
Novembre 2019 | 48,16 |
Dicembre 2019 | 43,34 |
Gennaio 2020 | 47,47 |
Febbraio 2020 | 39,3 |
Marzo 2020 | 31,99 |
Aprile 2020 | 24,81 |
Maggio 2020 | 21,79 |
Giugno 2020 | 28,01 |
Luglio 2020 | 38,01 |
Agosto 2020 | 40,32 |
Settembre 2020 | 48,8 |
Ottobre 2020 | 43,57 |
Novembre 2020 | 48,75 |
Dicembre 2020 | 54,04 |
Andamento del prezzo dell’energia elettrica nel 2021
Nel corso del 2021, l’economia italiana ha continuato la ripresa e anche per questo motivo il PUN ha continuato ad aumentare.
Tuttavia, non si è trattato di un semplice e fisiologico aumento dovuto alla ripresa delle attività.
Infatti, analizzando il grafico possiamo riscontrare una vera e propria impennata del PUN, che ha raggiunto quota 100 a luglio (102,66 €/MWh), quota 200 ad ottobre (217,63 €/MWh) e sfiorato quota 300 a dicembre (281,24 €/MWh).
La causa principale? E’ presto spiegato: l’aumento vertiginoso del prezzo del gas, dovuto in parte all’esaurimento delle scorte invernali.
Come sappiamo, la disponibilità di energia elettrica dell’Italia dipende dalla produzione di gas per oltre il 40%. Quindi, in caso di inverni freddi e/o lunghi la disponibilità di gas diminuisce rapidamente e i prezzi dell’energia aumentano perchè è diminuita la quantità di energia disponibile.
Questa è solo una delle cause. Ce ne sono anche altre, ma ne parliamo in modo approfondito in questo articolo sull’indice PSV del gas naturale (il prezzo all’ingrosso del gas).
Mese | PUN (media mensile in €/MWh) |
---|---|
Gennaio 2021 | 60,71 |
Febbraio 2021 | 56,57 |
Marzo 2021 | 60,39 |
Aprile 2021 | 69,02 |
Maggio 2021 | 69,91 |
Giugno 2021 | 84,8 |
Luglio 2021 | 102,66 |
Agosto 2021 | 112,4 |
Settembre 2021 | 158,59 |
Ottobre 2021 | 217,63 |
Novembre 2021 | 225,95 |
Dicembre 2021 | 281,24 |
Prezzo del PUN dopo lo scoppio della guerra in Ucraina
L’aggravarsi della crisi tra Russia e Ucraina nel 2022 ha avuto importanti ripercussioni sui mercati energetici, con un impatto significativo sull’andamento del PUN.
L’Unione Europea, come sanzione contro l’invasione russa, ha imposto uno degli embarghi petroliferi più grandi della storia. In risposta, la Russia ha tagliato una buona parte delle forniture di gas, e ciò ha portato ad una escalation che non si vedeva dai tempi della Guerra Fredda.
Inoltre, nello stesso periodo i mercati energetici europei hanno dovuto fare i conti con le conseguenze della più grave siccità degli ultimi 500 anni (che ha ridotto drasticamente la produzione di energia idroelettrica) e con la chiusura (per manutenzione straordinaria) della metà dei reattori nucleari francesi, che da soli rappresentano oltre la metà della produzione di energia in Francia.
La tensione geopolitica e questi eventi fuori da ogni previsione hanno causato una forte oscillazione nel prezzo dell’energia, che ha raggiunto un picco impressionante nei primi mesi del 2022.
In particolare, come possiamo osservare dal grafico, a Marzo 2022 (308,07 €/MWh) è stata superata per la prima volta quota 300.
A luglio (441,65 €/MWh), il PUN ha sfondato il muro dei 400 ed infine ad Agosto è stato segnato il punto più alto mai raggiunto, con una media mensile di 543,15 €/MWh.
Mese | PUN (media mensile in €/MWh) |
---|---|
Gennaio 2022 | 224,5 |
Febbraio 2022 | 211,69 |
Marzo 2022 | 308,07 |
Aprile 2022 | 245,97 |
Maggio 2022 | 230,06 |
Giugno 2022 | 271,31 |
Luglio 2022 | 441,65 |
Agosto 2022 | 543,15 |
Settembre 2022 | 429,92 |
Ottobre 2022 | 211,5 |
Novembre 2022 | 224,51 |
Dicembre 2022 | 294,91 |
Calo del PUN alla fine del 2022
Come vediamo dal grafico in alto, verso la fine del 2022 si è osservato un calo nel valore del PUN. Questo decremento è stato legato a diversi fattori, tra cui una progressiva stabilizzazione delle tensioni geopolitiche e l’introduzione di misure per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia.
Fra settembre ed ottobre 2022, il PUN è più che dimezzato, passando da 429,92 €/MWh a 211,50 €/MWh.
Infine, l’anno si è chiuso con un nuovo notevole aumento nel mese di dicembre (294,91 €/MWh), conseguenza anche del sabotaggio dei due gasdotti Nord Stream.
Valore del PUN nei primi mesi del 2023
Nei primi mesi del 2023, l’andamento del PUN mostra segni di stabilizzazione su valori molto più bassi rispetto al 2022, confermando quindi la tendenza complessiva degli ultimi mesi dell’anno precedente.
A gennaio era già calato a 174,49 €/MWh, una tendenza che è proseguita nei 5 mesi successivi (134,97 €/MWh ad aprile 2023, 105,73 €/MWh a maggio, 105,34 €/MWh a giugno, 112,09 €/MWh a luglio e 111,89 €/MWh nel mese di agosto).
A partire dal mese seguente (settembre 2023 e poi ancora più ad ottobre), la tendeza si è invertita, in gran parte a causa delle forti tensioni geopolitiche (poi sfociate sul piano militare) in Medio Oriente fra Israele e Palestina. A settembre, il PUN si è chiuso a in rialzo 115,70 €/MWh, mentre il dato provvisorio di ottobre 2023 fa registrare un netto aumento a 136,79 €/MWh.
Era da marzo 2023 che il PUN non tornava su questi livelli. In base alla situazione attuale, è molto probabile che continui a salire anche a novembre (quindi nel breve termine). E’ possibile che il mese di ottobre si chiuda con una media vicina ai 150 €/MWh.
Tuttavia, le oscillazioni nel pun oggi continuano ad essere influenzate dai fattori globali e dalle dinamiche dei diversi mercati energetici. Risulta dunque quanto mai azzardato dare per scontato che la tendenza continuerà nel medio termine.
Mese | PUN (media mensile in €/MWh) |
---|---|
Gennaio 2023 | 174,49 |
Febbraio 2023 | 161,07 |
Marzo 2023 | 136,38 |
Aprile 2023 | 134,97 |
Maggio 2023 | 105,73 |
Giugno 2023 | 105,34 |
Luglio 2023 | 112,09 |
Agosto 2023 | 111,89 |
Settembre 2023 | 115,70 |
Ottobre 2023 (provv.) | 136,79 |
Per avere un quadro più chiaro dell’andamento del PUN oggi, è importante monitorare costantemente i dati e le tendenze in atto nel mercato dell’energia.
In sintesi, l’andamento del PUN negli ultimi anni è stato influenzato da numerosi fattori difficili (se non impossibili) da prevedere, tra cui la pandemia di Covid-19, le tensioni geopolitiche e le dinamiche dei mercati energetici.
Nel grafico sottostante, puoi trovare un quadro complessivo dal 2016 ad oggi, che evidenzia l’impressionamente aumento del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica. In pochi mesi, è stato raggiunto un valore del PUN di circa 10 volte superiore rispetto al periodo 2016-2018.
In un quadro del genere, risulta estremamente complicato fare previsioni anche a medio termine, ma ci proveremo comunque.
Il PUN oggi: valore attuale aggiornato in tempo reale e previsioni
Come abbiamo visto, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica è un indicatore di riferimento chiave nel mercato energetico italiano.
Per conoscere il valore attuale del PUN oggi, aggiornato in tempo reale, è possibile consultare una serie di siti web specializzati, come LuceGasFibra.it, che forniscono dati e aggiornamenti costanti sulle variazioni del prezzo dell’energia elettrica nel mercato all’ingrosso.
Il valore medio del PUN attuale è il seguente:
XXXXX
Previsioni del PUN per l’estate
Per l’estate 2023, le previsioni del PUN continueranno essere influenzate da fattori quali:
- La domanda di energia elettrica dovuta alla ripresa delle temperature e delle attività economiche
- L’offerta di energia prodotta dalle fonti rinnovabili
- La disponibilità di gas naturale proveniente dai principali produttori
- Possibili variazioni nei prezzi dovute alla situazione geopolitica internazionale
Di conseguenza, è probabile che il valore del PUN possa oscillare durante l’estate, con possibili impennate in presenza di condizioni meteorologiche particolarmente sfavorevoli o carenze temporanee nella produzione di energia elettrica (ricordiamo sempre che il 40% circa della nostra produzione di energia dipende dal gas).
Il PUN della luce aumenterà o diminuirà in autunno?
Nell’autunno del 2023, la tendenza del PUN potrebbe essere influenzata dalla graduale riduzione della domanda di energia elettrica legata al termine della stagione estiva, nonché dall’aumento della disponibilità di energia prodotta da fonti rinnovabili come il vento e il solare, grazie alla minore copertura nuvolosa.
Tuttavia, eventuali variazioni nel costo del gas naturale o nell’equilibrio tra domanda e offerta di energia elettrica potrebbero influenzare il valore del PUN, rendendo difficile prevedere con certezza se il prezzo della luce aumenterà o diminuirà durante l’autunno.
Previsioni del Prezzo Unico Nazionale per il prossimo inverno
Per l’inverno 2023-2024, le previsioni sul valore del PUN sono condizionate dall’aumento della domanda di energia elettrica dovuto alle temperature più basse e all’incremento del consumo per il riscaldamento delle abitazioni.
Pertanto, l’unica certezza che possiamo avere è che continuerà ad esserci una stretta correlazione fra il valore del PUN e l’andamento del PSV. Come possiamo vedere dal grafico (nel quale entrambi gli indici sono espressi in €/MWh), il prezzo dell’energia elettrica segue sempre quello del gas.
Inoltre, la produzione di energia da fonti rinnovabili potrebbe subire una riduzione a causa delle condizioni meteorologiche invernali e della minore disponibilità di sole e vento.
Di conseguenza, è possibile che il valore del PUN possa registrare un incremento nel corso della stagione invernale, con i volumi di scambio energetico che potrebbero essere influenzati dai picchi di domanda e dalle disponibilità di capacità produttiva.
Tuttavia, l’andamento complessivo del mercato energetico e la sua forte instabilità rendono qualunque previsione a lungo termine un’operazione complessa e incerta.
Il PUN in bolletta: fasce orarie, incidenza e altri fattori
Nella tariffazione dell’energia elettrica, le fasce orarie sono suddivise in tre categorie (F1, F2, F3) che influenzano il prezzo di ogni kWh consumato.
La fascia F1 corrisponde alle ore di punta (generalmente nei giorni feriali), mentre F2 e F3 rappresentano le ore intermedie e di bassa richiesta.
Per quanto riguarda il PUN monorario, invece, il prezzo in €/kWh è lo stesso in tutte le fasce orarie. È importante conoscerle per gestire al meglio il consumo di luce e risparmiare sulla bolletta.
Bollette e costi: non c’è solo il PUN
Le bollette elettriche includono diverse componenti, tra cui il costo dell’energia (il PUN), le spese di distribuzione, gli oneri commerciali/di vendita, i contributi al consumo (o “spread”), gli oneri di sistema e altre componenti.
Occorre analizzare attentamente la bolletta per comprendere la struttura dei costi e valutare le opzioni disponibili, come la scelta tra un contratto di maggior tutela o un’offerta nel mercato libero.
Il Prezzo Unico Nazionale (PUN) è un elemento centrale nel mercato dell’energia, che influisce direttamente sui prezzi e le tariffe applicate, ma ci sono anche altre componenti che occorre conoscere per avere un quadro completo.
Quanto incide esattamente il PUN dell’energia sulla bolletta della luce?
Il PUN è un parametro che incide notevolmente sulle nostre bollette della luce nel mercato libero.
Varia in base alla domanda e all’offerta di energia nel mercato e agli altri fattori elencati in precedenza, e le sue fluttuazioni possono influenzare direttamente il prezzo della luce per gli utenti finali, sia famiglie che imprese.
Osservando attentamente le variazioni del PUN, è possibile capire se è il momento di cercare una nuova offerta o se quella attuale ha una maggiore probabilità di garantire un maggiore risparmio nel medio-lungo termine.
L’alternativa sarebbe quella di subire passivamente le oscillazioni del mercato, sperando di volta in volta che la situazione migliori. Invece, spesso è possibile fare aggiustamenti in corsa e trovare un’offerta migliore e più adatta alle proprie esigenze di volta in volta.
In definitiva, essere informati e avere una panoramica chiara dell’andamento del PUN può consentirci di agire per tempo e limitare i danni. Al contrario, non sapere nulla avrà come unica conseguenza quella di non fare nulla e subire passivamente delle oscillazioni dei mercati.
Prezzo fisso e prezzo variabile: il PUN e le offerte della luce
Mercato libero: l’importanza del PUN
Nel mercato libero dell’energia, il PUN svolge un ruolo cruciale poiché rappresenta il prezzo dell’energia elettrica nel mercato all’ingrosso.
Le sue oscillazioni influenzano direttamente le offerte dei fornitori nel mercato libero e, di conseguenza, il prezzo finale che pagherai nella tua bolletta.
Se il Prezzo Unico Nazionale aumenta, anche il prezzo per ogni Kwh che consumerai con il tuo fornitore subirà un incremento.
Viceversa, se diminuisce i tuoi costi in bolletta saranno più contenuti. Questo vale soprattutto per il mercato libero, ma (in misura leggermente più attenuata) anche nel mercato tutelato.
Il PUN nel mercato tutelato
Nel mercato tutelato, invece, il PUN non influenza direttamente il prezzo dell’energia elettrica poiché il costo è stabilito dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (ARERA).
Tuttavia, l’andamento del prezzo unico nazionale può influire indirettamente sul costo dell’energia nel mercato tutelato, poiché ARERA tiene conto delle oscillazioni del PUN nelle sue analisi e previsioni.
In particolare, il costo di ogni kWh consumato in ognuna delle 3 fasce (F1, F2 ed F3) viene stabilito (e quindi aggiornato) da ARERA con cadenza trimestrale.
Recentemente si è registrato un aumento del prezzo dell’energia elettrica nel mercato tutelato, in parte dovuto alle oscillazioni del PUN.
Questo fenomeno ha spinto molti consumatori a considerare il passaggio al mercato libero, valutando attentamente le offerte a prezzo indicizzato (cioè variabile).
Fisso o variabile: quale offerta conviene di più?
La scelta tra un’offerta a prezzo fisso e una a prezzo variabile dipende dalle tue esigenze e preferenze.
Con un contratto a prezzo fisso, avrai la certezza di pagare sempre lo stesso prezzo per l’energia elettrica, indipendentemente dalle oscillazioni del PUN. Questo ti permetterà di avere una maggiore stabilità e prevedibilità nella tua bolletta.
D’altra parte, un’offerta a prezzo variabile (o indicizzato) ti permette di sfruttare a tuo vantaggio le eventuali riduzioni del PUN, pagando meno per l’energia elettrica quando il prezzo all’ingrosso diminuisce.
Tuttavia, corri anche il rischio di pagare di più se il PUN dovesse aumentare.
Quali vantaggi e svantaggi ho se scelgo un prezzo fisso?
Optare per un prezzo fisso presenta vantaggi e svantaggi.
Tra i vantaggi, come detto, vi è la maggiore stabilità e prevedibilità nella bolletta, poiché non sarai esposto alle variazioni del PUN.
Inoltre, alcuni gestori offrono promozioni e sconti in caso di scelta di un contratto a prezzo fisso.
Tuttavia, esistono anche svantaggi. Ad esempio, se il PUN dovesse diminuire, non potresti beneficiare della riduzione del prezzo dell’energia elettrica.
Inoltre, i contratti a prezzo fisso tendono ad avere una durata più lunga e, quindi, potrebbero comportare penali in caso di recesso anticipato. In questi casi, lo svantaggio sarebbe quello di essere a tutti gli effetti costretti a restare clienti di un fornitore la cui offerta non ci soddisfa più.
Ad esempio, durante l’impennata del PUN nel 2022 molte persone hanno accettato offerte a prezzo bloccato che in quel momento risultavano molto vantaggiose. Pochi mesi dopo, però, si è verificata un’imprevista inversione di tendenza: il PUN è tornato a livelli persino inferiori a quelli del prezzo bloccato dell’offerta che avevano sottoscritto.
Improvvisamente, un’offerta vantaggiosa si è trasformata nell’esatto opposto e ora la maggior parte di quelle persone rimpiange di averla accettata.
In definitiva, le offerte a prezzo fisso comportano il vantaggio della stabilità, mentre quelle a prezzo variabile offrono il vantaggio della flessibilità.
Gestore dei Mercati Energetici e ARERA
Il Gestore dei Mercati Energetici (GME) è l’ente responsabile della gestione e organizzazione dei mercati dell’energia elettrica in Italia.
ARERA, l’Autorità di regolamentazione
L’Autorità di Regolamentazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) è l’ente che regolamenta e vigila sul settore energetico in Italia.
Il suo ruolo è quello di garantire la tutela degli interessi dei consumatori e la promozione della concorrenza nel mercato energetico.
ARERA si occupa, tra le altre cose, di stabilire le tariffe e le condizioni economiche per l’accesso alle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica e di gas.
Perché il PUN in bolletta è diverso dal PUN del GME?
Il PUN che compare in bolletta non può essere diverso dal PUN pubblicato dal GME. Se hai questa impressione, non hai ancora compreso il funzionamento delle bollette della luce in base all’offerta che hai scelto.
Il prezzo del’energia che compare in bolletta non coincide necessariamente con il PUN.
Nel mercato libero, il tuo gestore acquista l’energia all’ingrosso e la rivende a te allo stesso prezzo, ma aggiungendo uno spread (o contributo al consumo), che rappresenta il guadagno del fornitore.
Pertanto, ciò che paghi per ogni kWh è la somma del PUN (cioè la media ponderata dei prezzi orari del PUN del GME, per il periodo di riferimento della bolletta) e dello spread.
Se, invece, hai un’offerta a prezzo fisso nel mercto libero (non indicizzata), il prezzo al kWh che vedi in bolletta non è il PUN, ma il prezzo bloccato che il tuo fornitore ti ha offerto nel contratto che hai firmato.
Inoltre, se hai un contratto nel mercato tutelato, il prezzo al kWh che trovi indicato in bolletta non ha nulla a che vedere con il PUN. Si tratta, invece, del prezzo dell’energia stabilito da ARERA e aggiornato ogni 3 mesi all’interno del regime di maggior tutela.
Infine, un altro motivo per cui potresti credere che il prezzo dell’energia elettrica in bolletta sia diverso dal PUN è dovuto al fatto che esistono altre voci, quali le perdite di rete e gli oneri.
Questi costi aggiuntivi, uniti al prezzo della materia prima, contribuiscono ad aumentare i costi in bolletta, ma non hanno a che vedere con il PUN.
Ulteriori elementi da considerare
Ora approfondiremo altri argomenti che occorre conoscere a proposito del costo dell’energia. Fra questi, le fonti di approvvigionamento della materia prima e il calcolo del PUN.
Fonti di approvvigionamento della materia prima
Le fonti di approvvigionamento sono un elemento cruciale nel determinare il prezzo dell’energia elettrica.
Nel caso dell’Italia, si può osservare un mix energetico diversificato, composto principalmente da fonti rinnovabili, gas naturale e nucleare importato. Tuttavia, il nostro paese ha una forte dipendenza dal metano, che da solo rappresenta circa il 40% della nostra produzione di energia.
Le variazioni dei prezzi delle materie prime sul mercato internazionale possono influenzare direttamente il valore dell’indice PUN. Ad esempio, un aumento del prezzo del gas naturale può far salire il prezzo dell’energia anche in Italia.
È importante quindi tenere d’occhio questi fattori esterni per comprendere meglio le dinamiche del mercato energetico italiano.
È Possibile “calcolare” il PUN in qualche modo?
Per calcolare il PUN, è necessario tenere conto di diversi fattori, tra cui la disponibilità delle diverse fonti di energia, le condizioni meteo e le variazioni stagionali nella domanda di energia.
Tutto questo rende il calcolo del PUN un processo complesso che richiede l’utilizzo di sofisticati strumenti di analisi. La soluzione più semplice è quella di limitarsi a monitorare il suo valore sul sito del GME (Gestore dei Mercati Energetici), l’ente responsabile per la gestione del mercato elettrico italiano.
Il GME pubblica quotidianamente il PUN per ogni ora del giorno, consentendo così di avere una visione completa delle variazioni dei prezzi dell’energia nel corso del tempo.
Tuttavia, se per qualche motivo hai la necessità di provare a calcolare il PUN in anticipo, è possibile farlo mediante l’utilizzo di modelli matematici statistici e previsioni meteorologiche che tengono conto delle variazioni stagionali e dei parametri che in passato hanno influenzato i prezzi dell’energia.
Ciò richiede competenze specifiche e l’accesso a strumenti professionali, ma può essere utile per prevedere le tendenze e pianificare meglio le tue strategie energetiche.
In sintesi, se vuoi monitorare il PUN in tempo reale, puoi farlo visitando il sito del GME. Se invece desideri calcolarlo in anticipo, ricorda che si tratta di un processo molto complesso che richiede conoscenze e strumenti specifici.
Domande frequenti sul PUN
Cosa sono i valori “di picco” e “fuori picco”?
Il PUN è calcolato per ogni ora del giorno e differisce a seconda del periodo dell’anno, in particolare, si distinguono due tipi di valori: di picco e fuori picco. I valori di picco si riferiscono alle ore in cui la domanda di energia è più elevata, solitamente durante il giorno. Al contrario, i valori fuori picco sono relativi alle ore in cui la domanda di energia è inferiore, ovvero durante la notte e i fine settimana.
Qual è l’impatto del PUN sulla mia bolletta energetica?
Il PUN ha un impatto diretto sulla tua bolletta dell’energia se hai un’offerta nel mercato libero. Infatti il costo dell’energia per il tuo fornitore è determinato dal PUN e questo si ripercuote sul prezzo che paghi per ogni kWh. Se scegli un’offerta a prezzo bloccato o nel mercato tutelato, invece, l’impatto del PUN è minore anche se indiretto.
Il PUN influisce sul costo dell’energia per tutti i consumatori italiani?
Il PUN ha un impatto su tutti i consumatori italiani poiché rappresenta il prezzo dell’energia nel mercato all’ingrosso. Esso è dunque applicato uniformemente a tutti gli utenti connessi alla rete di trasmissione nazionale, indipendentemente dal fornitore di energia scelto e dal tipo di contratto (prezzo fisso o variabile). Influisce, anche se in misura minore, sulle bollette nel mercato tutelato.
Ci sono differenze regionali nel PUN?
No, il PUN è un valore unico a livello nazionale che non presenta differenze regionali. Riflette il prezzo dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso in Italia nel suo complesso, non a livello locale. Ciò significa che tutte le offerte energetiche basate sul PUN avranno lo stesso prezzo dell’energia per kWh in tutta Italia.
Il PUN cambia su base oraria, oltre che giornaliera e mensile?
Il PUN cambia su base oraria in quanto viene definito tramite aste per ogni ora del giorno successivo, in base all’equilibrio fra la domanda e l’offerta nel mercato all’ingrosso. Tuttavia il PUN diffuso ai consumatori di solito indica la media artimetica mensile del valore aggiornato su base giornaliera (il quale, a sua volta, è la media ponderata delle varie aste orarie).
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