La variazione dell’indice di prezzo ttf gas di Amsterdam deve essere monitorata attentamente, poiché influenza i costi dell’energia sia per i consumatori domestici che per le aziende. A tale scopo, il mercato del gas naturale europeo ha un riferimento importante, noto come indice TTF (acronimo di Title Transfer Facility).
Il TTF ha sede ad Amsterdam (è l’hub virtuale per il commercio del gas in Olanda). E’ diventato lo snodo centrale per lo scambio del gas a livello europeo e anche il luogo in cui viene determinato (direttamente o indirettamente) l’andamento della quotazione del gas metano nei singoli mercati nazionali.
Analizzando l’andamento dell’indice TTF Amsterdam, potrai avere una conboscenza più approfondita delle tendenze del mercato, e capire quali fattori influenzano il prezzo del gas.
La conoscenza di queste dinamiche può esserti utile per comprendere cosa sta accadendo alle nostre bollette. Inoltre, ti aiuterà a decidere se e quando sia arrivato il momento di cambiare gestore oppure adottare altre strategie, sia come privato (se hai solo un’utenza del gas domestica) che some azienda (se sei titolare di una partita IVA).
Cos’è il TTF e come funziona
Il TTF è un indice che riflette il prezzo all’ingrosso del gas nel mercato olandese e viene scambiato in €/MWh (euro per megawattora).
E’ nato ad Amsterdam nel 2003 come alternativa al mercato del gas naturale del Regno Unito, e dall’inizio del 21° secolo è diventato il luogo virtuale in cui si incontrano i produttori di gas (sia nazionali che internazionali), le società di distribuzione, i gestori, le società di stoccaggio e ovviamente i trader.
Il TTF è una sorta di indice finanziario. È un punto di scambio virtuale gestito da Intercontinental Exchange (ICE), una piattaforma finanziaria con sede ad Atlanta, in Georgia, che controlla anche la Borsa di New York.
Nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, il TTF è diventato il mercato di riferimento per la determinazione del prezzo del gas naturale in Europa.
TTF di Amsterdam: il centro del mercato del gas olandese
L’Olanda è uno dei mercati più importanti per il gas, e questo grazie alla sua posizione strategica e alle sue infrastrutture.
Nonostante il TTF rimanga un mercato di piccole dimensioni a livello globale, gli scambi nell’hub olandese sono aumentati negli ultimi anni.
Il volume di scambi effettuati al TTF è di gran lunga maggiore rispetto all’hub virtuale del Regno Unito (che si chiama NBP), e ciò lo rende il punto di riferimento per la compravendita dei derivati (i futures).
I Paesi Bassi hanno accesso a diversi gasdotti che provengono da Paesi come la Norvegia, la Russia e il Regno Unito, e questo gli permette di avere un’offerta di gas diversificata.
Infatti, è importante tenere a mente questo concetto: nonostante la compravendita di gas a livello europeo avvenga all’interno di questi “hub virtuali”, il metano viene poi fisicamente scambiato fra le nazioni attraverso una rete di gasdotti (o “metanodotti”).
La posizione geografica strategica è dunque uno dei principali motivi per cui i Paesi Bassi hanno acquisito lo status di snodo centrale per il commercio del gas in Europa.
Gli altri motivi sono i seguenti:
- L’olanda è stato il primo paese in Europa a creare un vero e proprio mercato all’ingrosso del gas
- La tassazione agevolata in Olanda attira molti addetti ai lavori nel settore del commercio del gas;
- Nella provincia di Goringa, cioè nella parte settentrionale dell’Olanda, è situato il giacimento di gas metano più grande d’Europa.
Come leggere i valori dell’indice TTF
Il TTF può essere letto come un prezzo per unità di energia, solitamente misurata in euro per megawattora (€/MWh). Il prezzo del gas viene aggiornato continuamente durante le ore di mercato, e può variare a seconda delle condizioni di offerta e domanda.
Per leggere i valori del TTF, è importante seguire anche i movimenti del mercato globale del gas, poiché possono influenzare il prezzo del gas nei Paesi Bassi.
Dove trovare il valore e l’andamento del TTF
Il valore e l’andamento del TTF possono essere trovati su diverse piattaforme online, come siti di analisi finanziaria o di notizie del settore energetico. In genere, le informazioni sul TTF sono disponibili in tempo reale o con un leggero ritardo.
È importante scegliere fonti attendibili, poiché i dati dell’indice possono variare leggermente tra diverse piattaforme.
Prezzo gas oggi al TTF di Amsterdam: quali fattori lo influenzano?
L’indice TTF è un indicatore chiave per il prezzo all’ingrosso del gas in Europa. I fattori geopolitici, come le tensioni tra Ucraina e Russia (con conseguenti sanzioni a quest’ultima) poi sfociate in una guerra che tuttora prosegue, possono influenzare notevolmente il prezzo del gas e, di conseguenza, l’indice TTF.
Ma questa è solo una delle cause che determinano l’andamento del TTF. In questa sezione, troverai una panoramica chiara e completa dei fattori che lo influenzano.
Produzione di energia dal “nucleare”
L’energia nucleare e il gas naturale sono fonti energetiche chiave per generare elettricità e fornire riscaldamento.
Un aumento nella produzione di energia elettrica da centrali nucleari può portare a una maggiore disponibilità di energia sul mercato, riducendo la domanda di gas naturale.
Questa riduzione della domanda si ripercuoterà inevitabilmente sui prezzo del gas oggi nel TTF.
Tuttavia, le dinamiche tra l’energia nucleare e il gas naturale sono soggette a varie considerazioni, come le preoccupazioni sulla sicurezza delle centrali nucleari o le politiche governative che promuovono la transizione verso fonti energetiche rinnovabili.
Monitorando attentamente queste tendenze, possiamo comprendere appieno il loro impatto reciproco sui prezzi nel TTF, ottenendo quindi un quadro completo dell’interazione tra queste due fonti energetiche strategiche.
Aumento del fabbisogno di gas in inverno
Quando l’inverno si fa gelido, il mercato del gas naturale diventa un campo di battaglia.
L’aumento della domanda di gas per riscaldare case e aziende trasforma il freddo in un fattore in grado di influenzare l’andamento dei principali mercati all’ingrosso del gas.
Fra questi, ovviamente, anche il TTF, che come sappiamo è l’hub principale per lo scambio all’ingrosso di gas in Europa.
In Italia, abbiamo l’indice PSV (Punto di Scambio Virtuale) che rapprenta il luogo virtuale in cui venditori e acquirenti effettuano operazioni di compravendita ogni giorno.
Immagina un inverno estremamente rigido: la corsa al calore porta i prezzi del gas alle stelle, creando tensione tra le Nazioni che vogliono garantirsi lo stoccaggio necessario per garantire il riscaldamento ad uso domestico e lavorativo.
E se si aggiungono interruzioni nella produzione o problemi logistici? La situazione diventa critica, con i prezzi che schizzano rapidamente verso l’alto.
Ecco quindi il cuore pulsante del mercato energetico: una danza tra domanda e offerta, dove comprendere l’impatto del consumo di gas invernale è cruciale per anticipare le oscillazioni dei prezzi.
Condizioni meteorologiche
Il meteo è un attore silenzioso ma influente nel mercato del gas, con il susseguirsi delle stagioni che segna di volta in volta il destino di consumatori e produttori.
Dalle estati torride alle cime innevate degli inverni, il clima gioca un ruolo cruciale nella domanda di gas.
Quando le condizioni meteorologiche estreme si fanno sentire, la produzione e l’estrazione subiscono rallentamenti o interruzioni, scatenando una competizione accesa tra i Paesi per assicurarsi le risorse disponibili e innalzando i prezzi del gas.
Anticipare l’effetto delle condizioni meteorologiche sul mercato del gas è essenziale per gli addetti ai lavori nei mercati all’ingrosso, il che permette alle singole nazioni di destreggiarsi tra abbondanza e scarsità e garantire continuità energetica e qualità della vita ai cittadini.
Produzione di energia eolica
Il vento forte porta buone notizie nel mondo delle energie rinnovabili, alimentando l’energia eolica come alternativa sostenibile al gas naturale.
In questi periodi, il mercato, le strategie e i prezzi subiscono cambiamenti significativi. Le pale eoliche producono energia pulita riducendo la domanda di gas naturale e regalando un respiro all’ambiente.
Questo fenomeno si riflette sul prezzo del gas ad Amsterdam e altri hub nazionali, dove la contrazione della domanda di gas causa una diminuzione dei prezzi.
In questo scenario tra risorse naturali ed energie alternative, il pianeta è il vero vincitore: minor dipendenza dal gas naturale equivale a un impatto ambientale ridotto e un futuro più verde.
E’ quindi evidente come aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili possa avere (teoricamente) un impatto positivo sulle nostre tasche e sulle economie nazionali.
Crisi economiche
Le crisi economiche influenzano i mercati energetici (in Italia organizzati e gestiti dal GME), causando cambiamenti nella produzione industriale e nella domanda di energia.
In Italia, il PUN e il PSV riflettono le fluttuazioni dei prezzi del gas metano e dell’energia. Ciò è dovuto al fatto che, durante questi periodi difficili e di grande incertezza, si manifesta una grande volatilità negli hub virtuali.
Tuttavia, emergono opportunità per ridurre i costi energetici, investire in soluzioni sostenibili ed efficienti e spingere i governi a riconsiderare le politiche energetiche, innescando innovazioni e nuove possibilità di crescita economica.
L’ascesa del GNL come fonte di approvvigionamento
Il gas naturale liquefatto (GNL) rappresenta un’importante risorsa energetica nel complesso panorama mondiale. La disponibilità di GNL per l’importazione è influenzata dalle capacità produttive dei Paesi esportatori, come Stati Uniti, Qatar e Australia.
Fattori quali risorse naturali, tecnologie impiegate e politiche interne hanno un forte impatto sul mercato internazionale. Parallelamente, la domanda globale di energia evolve incessantemente, spinta dalla crescita economica, l’urbanizzazione e il progresso tecnologico.
Queste dinamiche creano una tensione costante tra esportatori e importatori di GNL, impegnandoli in una danza per bilanciare le necessità energetiche con l’offerta disponibile.
Aumentare l’offerta di GNL sul mercato internazionale attraverso nuove fonti o investimenti in infrastrutture di trasporto può ridurre la pressione sui prezzi del gas nel TTF e negli altri indici. Un’offerta diversificata garantisce maggiore stabilità nei prezzi e minore dipendenza dalle singole nazioni esportatrici.
La chiave per comprendere il futuro dei mercati energetici è quindi da ricercare anche nell’intrigante equilibrio tra offerta e domanda che governa il mercato del GNL: una partita imprevedibile in cui ogni mossa condiziona tutti i partecipanti.
Impatto della siccità
La siccità rappresenta una minaccia per la nostra società, in quanto compromette la produzione di energia idroelettrica e provoca un aumento della domanda e dei prezzi del gas naturale.
Ciò comporta costi più elevati per le aziende e per i consumatori finali, con ripercussioni sui prezzi dei beni e dei servizi offerti.
Come se non bastasse, eventi estremi come la grave siccità che ha colpito nel 2022 l’Europa Occidentale mettono in crisi gli equilibri energetici, costringendo i governi a cercare nuove fonti di approvvigionamento in extremis e a costi più elevati.
Capacità di rigassificazione
La rigassificazione del GNL è un processo molto importante che permette di ri-trasformare in gas il gas naturale liquefatto, in modo tale che possa essere distribuito attraverso reti e gasdotti.
Il GNL è una risorsa preziosa perché consente l’importazione del gas dai paesi produttori ai paesi consumatori con un impatto notevolmente inferiore sulle infrastrutture di trasporto.
In questo contesto, le infrastrutture di rigassificazione si rivelano un fattore determinante, poichè determinano l’effettiva capacità di un paese o di un continente nel trattare il GNL importato. Un aumento della capacità di rigassificazione può portare diversi benefici al mercato del gas metano.
Innanzitutto, ha come conseguenza l’aumento del gas naturale disponibile, riducendo il tal modo la dipendenza di gas da un singolo paese (come la Russia, oggi oggetto di sanzioni) e l’impatto delle fluttuazioni politiche sul mercato.
Inoltre, la capacità di rigassificazione del GNL può contribuire a bilanciare l’offerta e la domanda di gas naturale nel mercato. Grazie all’aumento dell’offerta di gas, non solo si garantisce un approvvigionamento costante, ma anche e soprattutto la stabilizzazione dei prezzi, dal momento che non si scateneranno aste al rialzo.
Stagionalità e Incertezza
Il prezzo dell’indice TTF può variare anche in base alla stagionalità e all’incertezza nella borsa del gas. Durante i mesi invernali, ad esempio, la domanda di gas tende ad aumentare a causa del maggior consumo per il riscaldamento.
Questo aumento della domanda può portare le riserve di gas stoccate nelle singole nazioni ad assottigliarsi rapidamente portando ad un rialzo del prezzo gas oggi nell’indice TTF.
Allo stesso modo, periodi di elevata volatilità o incertezza economica possono causare fluttuazioni nel prezzo del gas e influenzare i valori del TTF.
Volume di importazione di GNL da parte della Cina
Le importazioni cinesi di GNL hanno un impatto significativo sui prezzi del gas europei. Se la domanda cinese di gas naturale liquefatto dovesse riprendersi rapidamente nel 2023, la pressione sul mercato globale farebbe salire i prezzi al TTF per i consumatori europei.
Secondo l’AIE, se l’economia cinese crescesse velocemente, la domanda di GNL potrebbe aumentare nuovamente, spingendo il TTF a livelli insostenibili.
Nel 2023 le importazioni cinesi di gas naturale liquefatto potrebbero scendere del 17% a 33,6 milioni di tonnellate, ben al di sotto dei massimi storici, poiché la produzione nazionale (+40%) e le importazioni tramite gasdotto, soprattutto dalla Russia, ridurranno la dipendenza cinese dal GNL.
L’Europa ha beneficiato di prezzi del gas all’80% in meno al TTF grazie al calo della domanda cinese nel 2022. Tuttavia, una ripresa più rapida del previsto nel 2023 potrebbe farli risalire, nonostante la diversificazione energetica della Cina.
L’evoluzione della domanda cinese di GNL influenzerà i prezzi del gas in Europa più di molti altri fattori. La Cina, in questo momento e per le ragioni sopra elencate, ha un impatto maggiore sull’andamento del TTF rispetto alla stessa Russia.
Per comprendere il mercato europeo del gas nel 2023, sarà cruciale monitorare il Gigante Asiatico.
Produzione di energia dal carbone
In breve, la transizione energetica in Europa dal gas naturale al carbone influenzerà probabilmente i prezzi del gas in Italia, nonostante l’impegno del paese a eliminare gradualmente il carbone.
Sebbene il carbone sia una fonte di energia meno costosa del gas, l’Italia ha deciso di abbandonarlo entro il 2025 e attualmente solo una piccola parte della sua elettricità proviene dal carbone (anche se in aumento nel 2022 rispetto al 2021).
Pertanto, la sostituzione del carbone con il gas in Italia avrebbe un impatto limitato sui prezzi nazionali del gas.
Tuttavia, le politiche energetiche degli altri Paesi europei continueranno a influire sui prezzi del gas in Italia, vista l’interconnessione del mercato.
Se la tendenza all’abbandono del carbone a favore del gas si rafforzerà in Europa, i prezzi del gas potrebbero salire. Al contrario, un ritorno al carbone farebbe diminuire i prezzi.
Nei prossimi anni, le politiche UE sul clima e l’energia determineranno quale fonte, tra gas e carbone, giocherà un ruolo maggiore nel mix energetico europeo, influenzando di conseguenza i prezzi del gas in tutta la regione, Italia compresa.
Nonostante gli sforzi di decarbonizzazione italiani, il nostro paese rimane esposto alle decisioni energetiche degli altri Stati membri UE.
La speculazione nel TTF
La speculazione è il fattore che più di tutti influisce sul prezzo gas oggi al TTF. Merita una sezione a parte.
È il paradosso della recessione energetica europea.
Da un lato, milioni di famiglie e imprese in difficoltà. Dall’altro, pochi investitori stanno intascando miliardi di euro di profitti grazie alle loro puntate al rialzo sul prezzo del gas. Un gioco perverso che ha un solo vincitore: la speculazione.
Ma come è possibile? La risposta è nel meccanismo di formazione dei prezzi del metano in Europa, basato sulle contrattazioni del TTF di Amsterdam. Un mercato piccolo ma che, per una serie di circostanze, è diventato il punto di riferimento per fissare il prezzo del gas su scala continentale.
Un meccanismo palesemente inadatto, che va riformato per porre un freno ad un sistema che permette a pochi di arricchirsi sulla pelle di molti. Vediamo in che modo.
Perché il TTF determina la quotazione del gas oggi in Europa?
La borsa olandese TTF è diventata negli ultimi anni la principale determinante del prezzo del gas scambiato sul mercato all’ingrosso in tutta Europa, nonostante si tratti di un hub virtuale relativamente piccolo.
Secondo dati recenti, i volumi trattati al TTF sono 14 volte superiori al gas consumato dai Paesi Bassi, c’è un aumento di oltre il 20% su base annua, e nei soli ultimi due anni è stata registrata una crescita del 100% dei volumi scambiati.
Il principale operatore è ICE, la holding finanziaria americana che detiene anche la borsa di New York. Benché Amsterdam sia più piccola, è ormai il riferimento continentale per i trader.
L’uso dei contratti futures e l’impatto sul costo del gas
Le recenti tensioni geopolitiche e il timore di un calo delle forniture di gas dalla Russia hanno dato agli operatori il pretesto perfetto per scommettere su rialzi della quotazione.
Gli investitori finanziari non energetici hanno fatto massiccio uso dei contratti futures, che permettono di scommettere sui prezzi futuri del gas. Queste posizioni speculative hanno amplificato in modo anomalo l’aumento dei prezzi sul TTF.
I contratti futures sono strumenti finanziari derivati che permettono di scommettere sul prezzo futuro di una materia prima, come il gas naturale. Chi acquista un contratto future si impegna ad acquistare una certa quantità di gas a una data futura e a un prezzo prefissato.
Se il prezzo di mercato al momento della scadenza del contratto è superiore al prezzo fissato, l’acquirente realizza un profitto. Altrimenti, se il prezzo gas di mercato è inferiore, l’acquirente subisce una perdita.
Il TTF gas è uno dei principali mercati in cui vengono negoziati contratti futures sul gas. Secondo alcuni osservatori, il massiccio utilizzo di questi strumenti derivati sul TTF ha contribuito ad amplificare le oscillazioni delle quotazioni, creando una spirale al rialzo autoalimentata. Gli investitori, scommettendo su ulteriori aumenti dei prezzi, finiscono per determinarli.
La crescente esposizione finanziaria degli operatori non energetici
Negli ultimi anni, la deregolamentazione dei mercati energetici ha permesso l’ingresso nel TTF di investitori puramente finanziari, senza alcun interesse per il gas come commodity.
Questi soggetti operano esclusivamente sulla carta, scommettendo su rialzi futuri dei prezzi per trarne profitto. L’esposizione speculativa degli operatori non energetici nel TTF è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi 10 anni, influendo pesantemente sulle dinamiche di prezzo.
Un aumento ingiustificato del prezzo del metano
I prezzi del gas sul TTF da giugno 2021 a oggi sono aumentati di 15 volte. Ad agosto 2022 hanno raggiunto il massimo storico di 345 €/MWh, per poi scendere a 156 €/MWh a ottobre, livello comunque ancora 7 volte superiore ai valori di un anno fa.
L’impennata, secondo gli esperti, appare ingiustificata dalla reale diminuzione dell’offerta, se si considera che la perdita delle forniture russe, pari a 39 miliardi di metri cubi, è stata compensata da 45 miliardi di metri cubi di importazioni aggiuntive di GNL (provenienti soprattutto dagli USA e dal Qatar).
Al contrario, i prezzi sul TTF rimangono mediamente superiori rispetto agli Stati Uniti e soprattutto rispetto al prezzo del gas indicizzato all’andamento dei prezzi al barile del petrolio (Brent).
Pertanto, è opinione condivisa che sarebbero proprio le loro scommesse al rialzo, effettuate tramite i contratti futures, a spingere la quotazione del gas ben al di sopra dei livelli giustificati da una valutazione oggettiva di domanda e offerta.
Il meccanismo europeo di determinazione dei prezzi si è rivelato inadeguato, con effetti devastanti sull’economia del continente.
Le conseguenze per l’economia europea
L’aumento così marcato del prezzo del gas rappresenta una grave minaccia per l’economia europea, dipendente dalle importazioni di energia. L’inflazione sale in tutta l’Eurozona, le famiglie sono in difficoltà nel far fronte all’aumento delle bollette e per le aziende ad alta intensità energetica i costi di produzione rischiano di diventare insostenibili.
Al contrario, l’impennata delle quotazioni del gas sul TTF ha determinato un surplus commerciale record per i Paesi Bassi, la cui economia trae grande beneficio dalle attività del mercato di Amsterdam.
Secondo alcune stime, il surplus commerciale olandese nel 2022 è esattamente raddoppiato rispetto all’anno precedente, con un guadagno quantificabile in miliardi di euro.
È fondamentale porre limiti agli acquisti speculativi da parte di operatori non energetici. Dopo aver trovato un accordo sul tetto al prezzo del metano (che aveva l’obiettivo di rendere il costo di importazione più prevedibile e sostenibile per famiglie e imprese) alcuni esperti suggeriscono le seguenti contromisure:
- Revisione del meccanismo di formazione dei prezzi
- Tassa sugli extraprofitti delle società energetiche
- Investimenti pubblici per incentivare l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la diversificazione delle forniture
- Limiti agli acquisti da parte di operatori finanziari non energetici
- Obbligando alla consegna fisica del gas per una quota minima dei contratti futures
- Requisiti più stringenti in termini di solidità patrimoniale, trasparenza delle operazioni e responsabilità in caso di default
- Limiti alle oscillazioni giornaliere consentite e meccanismi automatici di sospensione degli scambi in caso di eccessiva volatilità
- Superamento dei mercati spot e forward del gas a favore di un ritorno ai contratti bilaterali di lungo periodo tra fornitori e distributori (soluzione più radicale)
- Sganciamento dal TTF in favore del PSV (misura già adottata ad ottobre 2022)
- Creazione di un nuovo indice di prezzo del gas a livello europeo, svincolato dalle distorsioni di un singolo mercato (soluzione ideale)
In particolare, quest’ultima misura vede in nostro Paese in prima linea. L’Italia, insieme ad altri Paesi, sostiene che il nuovo indice europeo dovrebbe escludere il TTF, il cui meccanismo di formazione dei prezzi si è dimostrato fallace e dannoso.
Solo con misure incisive come queste le famiglie italiane e l’economia di interi paesi potranno uscire dalla morsa degli investimenti speculativi.
Togliere il bancomat agli squali della finanza, insomma, affinché il metano torni ad essere una materia prima, non l’oggetto di un gioco al rialzo da casino virtuale, alla spasmodica ricerca di profitti.
Prezzo del gas oggi ad Amsterdam: andamento e aggiornamento in tempo reale
Il prezzo del TTF gas oggi si determina attraverso la media aritmetica delle quotazioni giornaliere del gas all’ingrosso nella borsa olandese di Amsterdam.
Questo metodo permette di ottenere un valore rappresentativo del prezzo del gas per un determinato periodo di tempo, tenendo conto delle variazioni che possono verificarsi a causa dei fattori sopra descritti.
Nei grafici sottostanti, prenderemo in considerazione la variazione negli ultimi anni del TTF Future, dal momento che i valori storici ufficiali del TTF Spot non si spingono oltre i 12 mesi. Data la difficoltà nel reperire i dati antecedenti, abbiamo dunque preferito utilizzare il TTF Future.
Nonostante i valori medi siano mediamente un pò più alti rispetto al TTF Spot, avremo il vantaggio di poter visualizzare in modo chiaro e preciso la variazione del TTF nel tempo.
Andamento del TTF gas dal 2016 all’inizio del 2020
Per poter facilitare l’interpretazione dei dati, abbiamo preso la decisione di fondere insieme il lasso di tempo che inizia ad Agosto 2016 e termina a Gennaio 2020 (subito prima della messa in atto dei lockdown), visto che le oscillazioni del TTF durante questo periodo sono risultate di minore importanza, specialmente se messe a confronto con le variazioni sperimentate nei tre anni a seguire.
Come dimostra in maniera evidente il grafico che vi presentiamo a seguire, il valore del gas è praticamente rimasto inalterato, oscillando solamente tra un limite minimo intorno ai 12 €/MWh (registrato ad Agosto 2016 e Dicembre 2019) e un picco massimo di 27,329 €/MWh (misurato a Settembre 2018).
Questi anni sono stati contraddistinti da una generale stabilità sui mercati globali, nonostante si percepissero già alcune tensioni geopolitiche che però erano ancora lontane dagli scenari drammatici che purtroppo oggi stiamo vivendo.
La situazione internazionale è apparsa in questo periodo piuttosto tranquilla, seppur con segnali di criticità tanto in politica estera quanto nei rapporti tra le grandi potenze, ma solo i più accorti e informati avrebbero potuto prevedere ciò che sarebbe accaduto in seguito.
Mese | TTF Future (media mensile in €/MWh) |
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Agosto 2016 | 12,673 |
Settembre 2016 | 15,350 |
Ottobre 2016 | 17,791 |
Novembre 2016 | 18,213 |
Dicembre 2016 | 19,541 |
Gennaio 2017 | 20,749 |
Febbraio 2017 | 16,896 |
Marzo 2017 | 15,801 |
Aprile 2017 | 16,182 |
Maggio 2017 | 15,295 |
Giugno 2017 | 14,840 |
Luglio 2017 | 14,966 |
Agosto 2017 | 16,451 |
Settembre 2017 | 17,382 |
Ottobre 2017 | 18,211 |
Novembre 2017 | 20,304 |
Dicembre 2017 | 19,625 |
Gennaio 2018 | 17,950 |
Febbraio 2018 | 17,350 |
Marzo 2018 | 18,206 |
Aprile 2018 | 20,604 |
Maggio 2018 | 22,600 |
Giugno 2018 | 21,870 |
Luglio 2018 | 22,113 |
Agosto 2018 | 25,837 |
Settembre 2018 | 27,329 |
Ottobre 2018 | 24,333 |
Novembre 2018 | 24,691 |
Dicembre 2018 | 21,982 |
Gennaio 2019 | 19,852 |
Febbraio 2019 | 17,814 |
Marzo 2019 | 14,213 |
Aprile 2019 | 14,389 |
Maggio 2019 | 11,205 |
Giugno 2019 | 10,117 |
Luglio 2019 | 10,998 |
Agosto 2019 | 12,797 |
Settembre 2019 | 16,392 |
Ottobre 2019 | 16,133 |
Novembre 2019 | 16,330 |
Dicembre 2019 | 12,051 |
Gennaio 2020 | 9,755 |
Valore del TTF durante il lockdown e nei mesi successivi
Con l’inizio della pandemia nel 2020 ed il conseguente lockdown, la situazione è cambiata radicalmente.
Moltissime attività produttive sono finite in una sorta di letargo forzato, rimanendo chiuse per mesi, con l’ovvia conseguenza di un crollo della domanda di energia elettrica, della quale oltre il 40% viene prodotta nelle centrali a gas.
Di lì a poco, come si può ben vedere guardando il grafico, il TTF è sprofondato raggiungendo livelli mai visti prima (considerando la media mensile) con un minimo di 4,385 €/MWh a Maggio 2020, il punto più basso mai raggiunto finora.
Le varie riaperture decise e la ripresa (seppur ad intermittenza) delle attività produttive hanno permesso un aumento graduale della richiesta di energia elettrica nei mesi successivi.
Così, a settembre il valore del TTF gas era risalito fino a 13,286 €/MWh e verso la fine dell’anno, a dicembre, era già arrivato a toccare i 19,123 €/MWh, chiaro segnale di un progressivo ritorno, anche se ancora lento, agli standard pre-pandemici.
Mese | TTF Future (media mensile in €/MWh) |
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Febbraio 2020 | 8,874 |
Marzo 2020 | 6,902 |
Aprile 2020 | 6,221 |
Maggio 2020 | 4,385 |
Giugno 2020 | 6,163 |
Luglio 2020 | 6,023 |
Agosto 2020 | 11,239 |
Settembre 2020 | 13,286 |
Ottobre 2020 | 14,061 |
Novembre 2020 | 15,138 |
Dicembre 2020 | 19,123 |
Netta risalita nel 2021 (primi segnali di tensioni geopolitiche)
Nel corso del 2021, il mercato del gas ha attraversato la prima forte turbolenza di una lunga serie.
La crescente crisi geopolitica fra Russia e Ucraina, unita alla scarsità di scorte di gas dovuta all’inverno rigido appena terminato, ha fatto schizzare verso l’alto il prezzo del TTF fino a raggiungere i 40,756€/MWh a luglio 2021.
Alla fine dell’anno, il valore del TTF ha raggiunto quota 97,774 €/MWh a settembre, il nuovo record che oggi, con il senno di poi, appare come un chiaro preavviso di ciò che stava per accadere.
Mese | TTF Future (media mensile in €/MWh) |
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Gennaio 2021 | 19,819 |
Febbraio 2021 | 15,694 |
Marzo 2021 | 18,994 |
Aprile 2021 | 23,285 |
Maggio 2021 | 25,123 |
Giugno 2021 | 34,622 |
Luglio 2021 | 40,756 |
Agosto 2021 | 50,338 |
Settembre 2021 | 97,774 |
Ottobre 2021 | 64,864 |
Novembre 2021 | 92,513 |
Dicembre 2021 | 70,343 |
Record storico del TTF nel 2022 (inizio della crisi energetica)
Il conflitto in Ucraina ha gettato benzina sul fuoco sul già alto rincaro del prezzo del gas, come previsto.
La minaccia di Mosca di chiudere i rubinetti della fornitura di gas ha agito da catalizzatore, facendo schizzare alle stelle i prezzi nelle settimane successive. A marzo 2022, il TTF aveva toccato la cifra astronomica di 125,906 €/MWh, stabilendo un record storico.
Ma il peggio doveva ancora venire. A luglio, il prezzo del gas era balzato in alto di circa il 50% rispetto al record di soli quattro mesi prima, per poi impennarsi ulteriormente ad agosto 2022. Il TTF di agosto, 239,907 €/MWh, rimane il valore più alto mai registrato, segnando l’avvio di un tentativo, seppur instabile, di frenata dei prezzi tuttora in atto.
Grazie alla stabilizzazione del conflitto ed al maggior afflusso di GNL, ad ottobre 2022 il TTF era già sceso a 123,352 €/MWh, circa la metà del picco di due mesi prima.
I mesi di luglio e agosto 2022 rimarranno scolpiti nella mente degli italiani. I valori storici raggiunti dal TTF hanno lasciato un’impronta inconfondibile sulla politica, e hanno alterato i comportamenti e gli stili di vita di famiglie e aziende.
Mese | TTF Future (media mensile in €/MWh) |
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Gennaio 2022 | 84,672 |
Febbraio 2022 | 98,595 |
Marzo 2022 | 125,906 |
Aprile 2022 | 99,450 |
Maggio 2022 | 94,004 |
Giugno 2022 | 144,514 |
Luglio 2022 | 190,915 |
Agosto 2022 | 239,907 |
Settembre 2022 | 188,800 |
Ottobre 2022 | 123,352 |
Novembre 2022 | 146,397 |
Dicembre 2022 | 76,315 |
Tendenza nella prima metà del 2023
Durante il 2023, la quotazione del gas ad Amsterdam ha intrapreso una rotta che lo ha portato ad una progressiva diminuzione.
Il panorama geopolitico ha mantenuto una relativa stabilità, e la fornitura di gas ha tratto vantaggio dalla grande disponibilità e dalla sempre maggiore diversificazione delle fonti di rifornimento.
Questo scenario ha permesso al TTF di contrarsi fino a toccare i 38,538 €/MWh nel mese di aprile. Inoltre, nel periodo di maggio, l’indicatore mensile del valore del gas ha subito un calo ulteriore, attestandosi a quota 26,852 €/MWh.
Nei 3 mesi successivi, l’andamento altalenante aprile-maggio è proseguito in modo pressochè speculare. Il mese di giugno si è chiuso in rialzo a 37,103 €/MWh (lo stesso valore di 2 mesi prima), a luglio è sceso a 28,366 €/MWh (quasi lo stesso valore di maggio) ed infine ad agosto è ritornato sui livelli di 2 mesi prima (35,029 €/MWh).
A partire da settembre, però, le cose cambiano. Con l’inasprimento delle tensioni militari in Medio Oriente sul fronte israelo-palestinese, anche i mercati energetici hanno iniziato a risentire della situazione geopolitica. A settembre, il TTF gas si è chiuso in rialzo a 41,859 €/MWh, mentre la media provvisoria di ottobre 2023 fa registrare un ulteriore aumento a 50,845 €/MWh (il valore più alto da febbraio 2023).
Sulla base della situazione attuale, è molto probabile che il TTF superi la media di gennaio dello stesso anno. Inoltre, questa tendenza dovrebbe continuare anche nel mese di novembre 2023.
Mese | TTF Future (media mensile in €/MWh) |
---|---|
Gennaio 2023 | 57,352 |
Febbraio 2023 | 46,665 |
Marzo 2023 | 47,843 |
Aprile 2023 | 38,538 |
Maggio 2023 | 26,852 |
Giugno 2023 | 37,103 |
Luglio 2023 | 28,366 |
Agosto 2023 | 35,029 |
Settembre 2023 | 41,859 |
Ottobre 2023 (provv.) | 50,845 |
Questa inversione di tendenza del TTF è un indicatore significativo, dal momento che il calo è stato di quasi 8 volte (-400%) rispetto al record di pochi mesi prima.
Di conseguenza, quando ci apprestiamo a scegliere tra un contratto a prezzo fisso e o variabile, è fondamentale considerare l’elevata volatilità del TTF (la situazione può cambiare radicalmente rispetto al mese precedente).
In definitiva, dal 2016 a oggi, il panorama nel mercato della vendita all’ingrosso del gas ha subito trasformazioni significative.
Come illustrato nel grafico qui sotto (che traccia l’evoluzione della media mensile del TTF da agosto 2016 ad oggi), la più grave crisi energetica dell’epoca recente ha fatto schizzare il prezzo del gas a livelli mai raggiunti in precedenza.
Il TTF oggi (2023): valore aggiornato in tempo reale
Il prezzo del gas di Amsterdam può variare quotidianamente in base ai movimenti del mercato del gas e ai fattori geopolitici, stagionali e di incertezza.
Per conoscere il valore dell’indice TTF oggi, si consiglia di consultare le fonti specializzate nel settore energetico che forniscono quotazioni aggiornate e accurate.
Previsione sull’andamento del TTF gas
Il TTF è uno dei principali indici di riferimento per il gas nei mercati europei e globali. La sua importanza è data dal fatto che offre un punto di riferimento per la determinazione dei prezzi e permette ai mercati di reagire alle fluttuazioni della domanda e dell’offerta.
Previsione per le stagioni 2023-2024
Nel corso del 2023 e 2024, il valore del TTF gas è previsto risentire delle variazioni stagionali.
Durante la primavera e l’estate, la quotazione potrebbe scendere a causa della minore domanda di gas, mentre nel corso dell’autunno e dell’inverno la domanda crescente potrebbe provocare un aumento dei valori del gas.
Crisi e calo delle quotazioni
Nel caso in cui si verifichino situazioni di crisi, come tensioni geopolitiche o cambiamenti di politica energetica, il TTF potrebbe risentirne in termini di impennata dei prezzi.
È importante per gli operatori di mercato tenere d’occhio questi eventi e gestire il rischio di volatilità dei prezzi.
Prospettive future
Nel lungo periodo, il TTF continuerà a svolgere un ruolo chiave nel mercato del gas. Tuttavia, le dinamiche del mercato e le politiche energetiche potrebbero influenzare la sua posizione in futuro.
È quindi fondamentale stare attenti alle tendenze globali e regionali per valutare l’evoluzione dell’indice e delle sue prospettive future.
Sganciamento dal TTF e passaggio al PSV
Il mese di ottobre 2022 ha segnato un punto di svolta nella storia dell’energia in Italia, grazie alla rivoluzionaria decisione di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) di modificare il modello di prezzi del gas nel Paese.
Alla base di questa innovazione si trova il passaggio dall’indice TTF all’indicatore di mercato interno PSV (Punto di Scambio Virtuale), portando così una ventata di cambiamento nel settore energetico italiano.
Questo audace intervento, destinato a lasciare un segno indelebile nella gestione delle risorse energetiche nel Belpaese, è stato accolto con reazioni opposte.
Da un lato, l’Unione Nazionale Consumatori e ha sottolineato positivamente come il nuovo modello possa coinvolgere circa il 36% delle utenze domestiche in Italia (7,3 milioni su un totale di 20,4 milioni).
Tuttavia, questa decisione ha generato anche discussioni. Diamo uno sguardo più da vicino alle implicazioni di questi cambiamenti e alle novità apportate dall’Autorità.
Una delle ragioni principali di questo passaggio all’indice PSV gas sta nel voler garantire una migliore protezione dei consumatori italiani, offrendo loro la possibilità di beneficiare con maggiore tempestività di eventuali iniziative europee volte a contenere i prezzi delle commodity energetiche.
Insomma, un’arma in più nella lotta alla speculazione e una boccata d’aria per le tasche degli italiani.
Tuttavia, per comprendere appieno se le cose stanno davvero così è fondamentale soffermarsi sui dati: nel 2022, il prezzo medio del PSV in Italia è aumentato praticamente di pari passo rispetto al TTF di Amsterdam.
A dirla tutta, il valore del PSV è sempre andato a braccetto con quello del TTF. Come possiamo vedere dal grafico, la linea del TTF è praticamente sovrapponibile con quella del PSV, con uno scarto davvero minimo.
Vale quindi la pena porsi la seguente domanda:
La sostituzione dell’indice TTF con il PSV porterà vantaggi reali ai consumatori e all’intero sistema energetico nazionale in termini di protezione dalle speculazioni?
O ancora: se l’andamento del PSV è sempre stato praticamente identico (con uno scarto trascurabile) a quello del TTF, il problema è stato davvero risolto?
Dal momento che nessuno (nemmeno gli analisti di mercato più esperti) potranno mai garantire la totale accuratezza delle proprie previsioni, solo il tempo potrà rispondere a questa domanda. Per il momento, chi scrive ritiene doveroso riservarsi il beneficio del dubbio.
Inoltre, un altro aspetto cruciale della rivoluzione messa in atto dall’ARERA riguarda la modalità di aggiornamento delle tariffe. Con la delibera 374/2022/R/gas, è stata ufficializzata la decisione di passare da un approccio “ex ante” (prima del consumo) a uno “ex post” (a posteriori, e pubblicato sul sito dell’Autorità all’inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento).
Questa decisione ha destato l’interesse ma anche la perplessità di diverse associazioni, le quali hanno fatto notare che, da un lato, si evita che le famiglie paghino i prezzi elevati raggiunti dal gas ad agosto, come sarebbe stato con il prezzo stabilito “ex ante”.
D’altra parte, tuttavia, stabilire il prezzo “ex post” apriva alla possibilità di dover ricalcolare gli importi relativi al costo della materia prima fatturati in precedenza, con la conseguenza di ritrovarsi a pagare un conguaglio nella bolletta successiva.
In parole povere, il costo della materia prima per il mese di ottobre si è saputo solo a novembre. Una scelta che, da un lato, puntava ad evitare stangate in bolletta legate ai picchi del mercato. Dall’altro, però, lasciava i consumatori all’oscuro di quanto avrebbero dovuto pagare fino a cose fatte, esponendoli al rischio di salassi per conguagliare i conti.
Un aspetto da tenere in considerazione, ma che nel complesso rientra in un quadro più ampio di tutela dei consumatori e di trasparenza nel mercato energetico. Una svolta coraggiosa, quella di ARERA, destinata a incidere sulla gestione delle risorse energetiche in Italia e a segnare un nuovo capitolo nella storia del nostro Paese.
Tuttavia, solo il tempo potrà dirci se sarà stato raggiunto l’obiettivo di minimizzare il pericolo che molte famiglie finiscano per ricorrere ai servizi di ultima istanza (che comportano costi aggiuntivi per l’intera filiera).
Insomma, una rivoluzione forse imperfetta ma che segna una svolta, auspicata da molti, nel calcolo di una delle voci più pesanti nelle bollette degli italiani. Questa scelta ha dimostrato la volontà dell’Autorità di intraprendere un percorso di maggiore consapevolezza e sovranità energetica, ponendo al centro dell’attenzione i bisogni e gli interessi degli italiani.
Per scongiurare il rischio che il prezzo del gas finisca ancora ostaggio di logiche speculative lontane mille miglia dalle esigenze di famiglie e imprese.
Le offerte indicizzate per la fornitura di gas
In Italia, la maggior parte delle offerte gas nel mercato libero erano indicizzate al TTF, il che significa che il prezzo del gas per il cliente variava in base alle fluttuazioni del TTF.
Ora, come abbiamo visto, il TTF è stato sostituito dal PSV, ma il concetto rimane invariato. Inoltre, alcune offerte (non molte) sono ancora indicizzate al TTF.
Questo tipo di offerta (indicizzata) può essere vantaggiosa per i consumatori quando il prezzo del gas è in calo, ma può anche comportare dei rischi in caso di aumento della quotazione.
E’ dunque fondamentale che ognuno di noi valuti le proprie esigenze e priorità.
Per quanto riguarda il mercato tutelato, il TTF non viene più utilizzato (ARERA lo ha sostituito con il PSV).
Differenza fra il PSV e il TTF
L’indice PSV (Punto di Scambio Virtuale) è l’indicatore ufficiale del prezzo del gas nel mercato italiano.
Viene utilizzato per determinare il valore del gas naturale scambiato tra diversi operatori nel nostro Paese e ha un impatto diretto sulle nostre bollette.
Analogamente, l’indice TTF (Title Transfer Facility) è un indicatore del prezzo del gas nei Paesi Bassi. Come abbiamo visto, è un punto di scambio virtuale nel quale i contratti di gas naturale vengono negoziati, scambiati e trasferiti tra diversi operatori del mercato.
Ha un impatto indiretto sui nostri costi in bolletta.
La principale differenza tra l’indice PSV e l’indice TTF di Amsterdam risiede nel fatto che si riferiscono a due mercati del gas distinti l’uno dall’altro. Mentre l’indice PSV si riferisce al mercato italiano del gas, il valore del TTF si riferisce al mercato olandese.
Il confronto fra l’andamento del PSV e del TTF contribuisce a comprendere le dinamiche del mercato europeo del gas.
Se il prezzo del gas aumenta in modo significativo in Italia ma non nei Paesi Bassi, potrebbe indicare un cambiamento nell’equilibrio tra offerta e domanda nel mercato italiano.
Facciamo un esempio. Immagina di essere un operatore del mercato del gas. Se ti accorgi che il valore del PSV è in aumento, mentre l’indice TTF rimane stabile, ciò potrebbe suggerire che la domanda di gas in Italia sta crescendo più rapidamente delle forniture disponibili.
In questo caso, un trader potrebbe decidere di acquistare contratti sul gas italiano per trarre profitto dall’aumento dei prezzi.
Differenza fra il TTF e il PUN
L’indice TTF (acronimo di Title Transfer Facility) è un indicatore utilizzato per determinare il prezzo del metano. E’ uno dei principali mercati virtuali di riferimento per lo scambio del gas in Europa.
L’indice PUN oggi (acronimo di Prezzo Unico Nazionale), invece, è l’indicatore da seguire per monitorare il prezzo all’ingrosso dell’energia sul mercato nazionale della Borsa Elettrica Italiana.
Entrambi gli indici vengono influenzati da diversi fattori, tra cui l’offerta e la domanda, le condizioni meteorologiche e la geopolitica.
Tuttavia, dal momento che in Italia oltre il 40% dell’energia è prodotta a partire dal gas, le fluttuazioni del TTF si riflettono sempre sull’andamento del PUN.
Domande Frequenti sul TTF
TTF Spot e TTF Future: qual è la differenza?
Il TTF funziona sia per gli scambi spot, sia per i contratti futures. Il TTF Spot indica il prezzo del gas naturale per la consegna immediata o a breve termine, mentre il TTF Future rappresenta il prezzo del gas per la consegna in una data futura a un prezzo stabilito. La differenza tra i due prezzi può aiutare a capire le aspettative della Borsa e le tendenze del prezzo gas oggi, nel breve e medio termine.
Quanto vale il TTF nel mese di Luglio 2023?
Il valore mensile definitivo del TTF Spot e Future nel mese di Luglio 2023 non è ancora uscito. Sarà disponibile all’inizio di Agosto. Per ora, è disponibile solo il dato di Giugno 2023, in cui la media mensile è stata pari a circa 31,96 €/MWh. Se continuerà la tendenza attuale, è probabile un’ulteriore lieve diminuzione rispetto al mese precedente.
Quali sono i vantaggi dell’utilizzo del TTF per il commercio all’ingrosso del gas?
Il sistema TTF offre diversi vantaggi fondamentali. La trasparenza dei prezzi è uno dei principali, in quanto tutte le transazioni e i prezzi sono chiaramente visibili a tutti gli operatori del mercato, consentendo a compratori e venditori di fare scelte informate. L’efficienza delle operazioni è un altro vantaggio chiave: il processo di trading è automatizzato e le transazioni possono avvenire rapidamente, rendendo il mercato molto liquido. Infine, la flessibilità offerta dal TTF consente agli operatori di agire con riferimento alle fluttuazioni dei prezzi e alle condizioni del mercato.
Come avviene una transazione nel TTF?
Le transazioni nel TTF avvengono virtualmente su una piattaforma di trading dedicata. In pratica, un operatore vende una certa quantità di gas a un altro operatore tramite questa piattaforma, trasferendo il titolo o diritto di proprietà sul gas, senza che vi sia necessariamente uno spostamento fisico del prodotto stesso all’interno della rete di distribuzione del gas. Il gas rimane nella rete fino al momento in cui viene ritirato dall’acquirente per utilizzo finale o per ulteriore vendita.
Ci sono rischi associati all’uso del TTF per il commercio di gas?
Come per qualsiasi tipo di attività commerciale su mercati liberi, l’utilizzo del sistema TTF comporta alcuni rischi. Uno dei principali è legato alle fluttuazioni dei prezzi: se i prezzi del gas scendono drasticamente dopo che un operatore ha acquistato una grande quantità, ciò potrebbe portare a significative perdite finanziarie. Un altro rischio può essere legato alla solvibilità delle controparti nelle transazioni: se l’altra parte non è in grado o non intende onorare il proprio impegno contrattuale (ad esempio pagare la quantità concordata), l’operatore potrebbe subire perdite.
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